L’Italia in onda

L’ITALIA IN ONDA
Cento anni fa la prima trasmissione radiofonica

Trent’anni dopo esordisce la RAI

Auditorium Biblioteca A. Loria
Ottobre – Novembre 2024

 

venerdì 18 ottobre, ore 18.30
Tele-visioni

Alle 11 in punto del 3 gennaio 1954, con tre cerimonie inaugurali (Milano, Torino e Roma), iniziano ufficialmente le trasmissioni della Rai, Radio Audizioni Italiane, la società concessionaria del servizio pubblico radiofonico e televisivo in Italia. La grande influenza che la televisione ha avuto e ha sulla cultura popolare è rappresentata soprattutto dalla sua presenza nella vita quotidiana: è visione e insieme esperienza vissuta, è flusso continuo di contenuti e insieme di emozioni. Settant’anni fa, come oggi.
Aldo Grasso, storico della televisione (Università Cattolica di Milano) e editorialista del Corriere della Sera dialoga con Metella Montanari, Istituto storico di Modena

 

sabato 26 ottobre, ore 17.00
Buon anniversario Radio

Il 6 ottobre 1924 la radio italiana trasmette il suo primo programma: musica operistica, meteo e notizie di borsa. Di lì a pochi anni nulla sarà più come prima. Alla carta stampata, un’informazione diretta ad un pubblico maschile e alfabetizzato, si affianca il giornale radio che parla a tutti, donne e analfabeti compresi. Un’informazione che dimostra tutto il suo potenziale durante la Seconda guerra mondiale. Una radio che fin dal primo giorno, accanto alle notizie e ai commenti, inizia a fornire intrattenimento.
Ruggero Po, giornalista, podcaster e conduttore radiofonico
dialoga con Pierluigi Senatore, giornalista

 

venerdì 8 novembre, ore 18.30
Educazione televisiva
Da Alberto Manzi alla rivoluzione digitale

Il 3 novembre 1924 nasce Alberto Manzi, pedagogista, scrittore, politico e figura multiforme conosciuta soprattutto per la sua trasmissione televisiva, Non è mai troppo tardi, andata in onda tra il 1960 e il 1968 con lo scopo di combattere l’analfabetismo in Italia. Con Eraldo Affinati discuteremo del ruolo della televisione nella formazione dei cittadini italiani dal secondo dopoguerra e della rivoluzione digitale nella relazione educativa.
Eraldo Affinati, scrittore e docente
dialoga con Silvia Mantovani, Istituto storico di Modena

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili